Credo di non essere un credente ne' tantomeno un praticante, ma mi piace questo Papa informale, contromano, che parla come mangia rendendosi così simile ai suoi simili che tanto ama.
Dagli iniziali gesti e dalle prime parole pronunciate, risalta subito la sua“unicità“ (almeno rispetto ai suoi predecessori) e penso anche la sua grande sincerità.
Sì perchè alle parole occorre sempre far seguire i fatti per essere coerenti e credibili.
Lui lo sarà? Io credo di sì, così a pelle.
Intanto ha cominciato a mettere il naso anche in faccende delicate, tipo Ior dicendo più o meno che Gesù Cristo non ha mai avuto bisogno di una banca, o comunque “riposizionandosi“ successivamente, affermando che la chiesa può anche avere una banca, ma che il tutto deve rimanere in un concetto etico e di cristianità tale che.....
Sinceramente nessun altro Papa si era mai addentrato in questioni simili con tale veemenza e pacatezza al tempo stesso.
Fermezza in una parola.
Però a dire il vero sembra che anche Papa Luciani avesse provato a vederci chiaro a tal proposito, nel suo pur breve pontificato; ma se è vero che Dio chiama a sè i migliori in questo caso l'ha fatto prematuramente, quel giorno ha sbagliato (senza offesa sia chiaro), non dando luogo a Paolo Giovanni I di appurare cosa c'era dietro la tenda. E non solo per bieca curiosità.
O forse qualcosa però l'allora Papa aveva sbirciato; ma cosa di tanto pauroso può aver visto o odorato tanto da provocarne un attacco di cuore così repentino ed inaspettato?
Ecco adesso che anche Francesco, oltre le mille strade battute per una chiesa migliore, anzi per una chiesa degna di esserlo, sta percorrendo questa più tortuosa, intricata e forse pericolosa, cioè quella di una credibilità evangelica, cristiana, “povera“ nelle vesti ma infinitamente ricca nello spirito vero, (in virtù di quel grande partito politico, forse il più grande al mondo che tutti conosciamo), sorge spontanea all'uomo miscredente e non praticante una preoccupazione umana:
non è che anche lui sbirciando nell'ignoto possa esserne colpito a tal punto da fare la stessa fine di Papa Luciani?
Beh, vista la qualità del soggetto spero proprio di no.
Penso sia preparato ed avvezzo (se non altro per la precedente esperienza seppur indiretta) a tal punto da “schivare“ insidie simili, ma non si sa mai; quando le sorpresone sono grandi grandi, anche un cuore grande grande può sbandare, sfaldarsi.
E' per questo che auguro all'uomo prima di tutto e poi a quello che rappresenta, lunga vita e quei quintali di coraggio che sembrano certo non fargli difetto, e soprattutto tante vittorie figlie delle sue idee; idee talmente al di sopra di tutto che nessun essere umano può non condividere.
Purtroppo la condivisione per molti si ferma a quella verbale.
Insomma a me un Papa che in diretta radio dice “.... mi fa schifo....“ riferendosi a situazioni realmente schifose mi piace assai.
Assai.
Tifo per lui al punto tale che sicuro di non cadere nel blasfemo lo saluto romanamente (nel senso dialettale e basta) con un sentitissimo
".... Daje Checcho daje..."
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