Il pranzo dei deputati?
Metà lo paga la
Camera
Un "regalo" che costa 3,5
milioni all'anno. I questori: non ce lo possiamo più permettere. Ma si cambierà
solo nel 201. Montecitorio vara il bilancio preventivo: nel 2013-2015 risparmio
di 50 milioni
di CARMELO LOPAPA
Il ristorante dei deputati
Il pranzo è servito. E pagato. Almeno
per metà prezzo lo offriranno, ancora per un bel po', le casse della Camera.
Venti euro per un pasto completo a carico del deputato, altri 18 euro li integra
l'amministrazione di Montecitorio attingendo al capitolo
"ristorazione". Un andazzo non sostenibile, alla luce del giro di
vite imposto al bilancio che sarà approvato il primo ottobre.
Ne prendono atto i questori del Palazzo
che in questi giorni hanno approvato la deliberazione con cui si cambia
registro. O meglio, si impegnano a cambiarlo. Ma dal 2014.
Il provvedimento avvia le procedure per
l'affidamento in concessione del servizio di self service che dovrà prendere il
posto dell'attuale, costoso (non per gli onorevoli e i giornalisti che lo
frequentano) ristorante. Ma la procedura è lunga. Perché la burocrazia, anche
quella parlamentare, necessita dei suoi tempi. Il nuovo regime entrerà in
vigore nel 2014, quando si stima "un risparmio annuo di 2,5 milioni di
euro", si legge nella deliberazione del collegio dei questori del 12
settembre. "Il sistema di compartecipazione al prezzo del pasto sarà
rivisto - continua il provvedimento - prevedendo in ogni caso, per i deputati,
che il pagamento delle consumazioni presso il self service sia a totale carico
degli stessi". Ma è un avviso a futura memoria, gli attuali parlamentari
potranno dormire (e mangiare) tranquilli. Il fatto è che la
"compartecipazione" al pasto costa davvero tanto, troppo, per tempi di
magra.
A scorrere il bilancio interno che la
settimana prossima sarà approvato dall'Ufficio di presidenza e di cui Repubblica
è venuta in possesso, si scopre infatti che in questo 2012 la Camera prevede di
incassare dalla ristorazione più o meno quanto l'anno scorso, ovvero 1 milione
130 mila euro. Ma spenderà 4 milioni 545 mila (uno in meno rispetto al 2011):
vuol dire che occorreranno tre milioni e mezzo per integrare i pasti e
garantire comunque l'alto standard della ristorazione a prezzi "pop".
Risotto alla pescatora e salmone con patate lesse e bevanda a 20 euro, stesso
prezzo per un filetto, un contorno e una frutta, 5 euro una pasta con vongole e
bottarga, per fare qualche esempio.
Ristorazione a parte, il bilancio di
previsione 2012 della Camera - messo solo adesso nero su bianco per adeguarlo
alla spending review montiana - è all'insegna del lacrime e sangue. Cinquanta
milioni di euro l'anno di risparmi per il 2013-14-15. Tutto connotato dal segno
meno? Quasi. Dimezzati dal 2013 i contributi in favore del Circolo
Montecitorio, frequentato sul Lungotevere da deputati (pochi) e dipendenti e
funzionari (molti), e quelli per la Fondazione della Camera, guidata per cinque
anni dall'ex presidente. Pro tempore da Bertinotti, dal prossimo anno da Fini.
I bilanci della Fondazione saranno inviati in virtù del nuovo statuto alla
Corte dei conti. Detto questo, resta invariato il capitolo "rimborso spese
di viaggi ai deputati": 8,5 milioni di euro nel 2012. E quello destinato
ai viaggi degli ex deputati (anche loro con benefit): 800 mila euro. Uguale
allo scorso anno l'esborso per la manutenzione ordinaria degli edifici della
Camera (13,8 milioni di euro) e per la telefonia mobile ad appannaggio di
onorevoli e funzionari (550 mila euro l'anno). Stesso discorso per la buvette:
anche nel 2012 costerà 540 mila euro. In calo minimo dopo anni i "servizi
di pulizia" 6 milioni 930 mila euro (anziché i 7 milioni), la lavanderia
di palazzo con 60 mila euro (anziché i 70 mila). Si dimezza la spesa per l'acquisto
di giornali e periodici, che passa da 590 mila a 300 mila euro. Quasi centomila
euro in meno per carta e cancelleria dopo le polemiche dei mesi scorsi (920
mila euro).
È stato invece raggiunto a Montecitorio
ieri mattina, dopo settimane di braccio di ferro, un accordo con i sindacati
dei dipendenti con cui passano i tagli da 13,2 milioni l'anno a carico del
personale.
(21 settembre 2012)
© RIPRODUZIONE RISERVATA La Repubblica
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